È giunto il momento di pubblicare le foto arrivate per il concorso
Neapolis - Oggi.
In questo post cercherò di raccoglierle tutte, per dare visibilità a tutti i partecipanti.
Innanzi tutto, propongo una mappa per individuare le località delle diverse foto, in modo che chi volesse fare un giro turistico a tema abbia ben chiaro l'itinerario da seguire. È sorprendente scoprire l'antichità di Napoli così vicina a noi!
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Roberto Piantedosi
Roberto Piantedosi ha inviato tre foto delle mura della Neapolis greca, perfettamente in tema col concorso.
Le tre immagini non sono state raccolte nella stessa zona, a testimoniare che le vestigia greche sono tuttora evidenti e leggibili in diversi punti della città, nonostante 2500 anni di storia viva e vissuta.
Le immagini sono accompagnate da didascalie eloquenti e complete.
Tratto oggi poco visibile dell'antica cinta muraria greca del IV-V sec. a.C. a difesa dell'Acropoli della Città. I resti, anche se possenti, sono poco visibili in quanto nascosti dall'edificio scolastico che si trova in piazza Cavour, il che ne rende possibile la visibilità solo dalla rampa retrostante l'edificio, generalmente poco accessibile a piedi in quanto via di passaggio verso la zona ospedaliera del I Policlinico (ora SUN) e l'antico nosocomio degli Incurabili.
Breve tratto recintato, in quanto parte integrante di uno degli edifici ospedalieri del I Policlinico, di fianco alla chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli, dove si trovava l'Acropoli della Città. Anche qui si tratta di una parte delle mura che cingevano l'Acropoli stessa anche se, dal porticato, si intuisce qualche costruzione che potrebbe indicare alcun tipo di alloggiamento, forse una guardia a presidio della cinta muraria stessa. Resti risalenti al IV-V sec. a.C.
I ruderi visibili in piazza Calenda (nota come piazza del Trianon dal nome del teatro lì a fianco) di un tratto delle mura greche. Si tratta della parte più antica delle murazioni della Città (VI sec. a.C.) e forse della parte portata alla luce in epoca storica meno recente. Per i napoletani di una certa età si tratta del famosissimo “cippo a Furcella”. Come testimonianza della vetustà del reperto, di una cosa più o meno vecchia a Napoli si suol dire che “s'arrecorda 'o cippo a Furcella!”
Renato Morra
Renato Morra ha inviato tre foto molto interessanti, che ci fanno scoprire una Napoli antica in angoli insospettati.
Plutei marmorei (le balaustre che separano la parte sacra del tempio/chiesa da quella del popolo) recanti dedica in greco da parte di due sposi presso la chiesa dedicata al primo vescovo di Napoli, Sant'Aspreno, di origini greche. La chiesa è attualmente rovinata e semidistrutta ed ingolobata nel Palazzo della Borsa. Le foto sono del pluteo destro e sinistro.
Tempio dei Dioscuri, attualmente la chiesa di S.Paolo Maggiore, in piazza San Gaetano. I resti dell'antico tempio sono ben pochi, in particolare le due colonne corinzie che spiccano sulla facciata principale e le due statue di Pietro e Paolo. Queste sono praticamente identiche a quelle dei Dioscuri che erano all'esterno del tempio, con l'aggiunta di tonaca e barba. La Chiesa non ha fatto altro che mutare le due stelle Castore e Polluce nei due fedeli servitori del Signore, Pietro e Paolo.
Strumenti musicali tipici della cultura classica napoletana. Potipò, triccheballache e mandolino sono strumenti di derivazione Alessandrina [n.d.r., gli abitanti di Alessandria d'Egitto avevano una colonia molto importante a Napoli]. Gli strumenti venivano usati per dare l'indice di gradimento quando nei teatri venivano rappresentate le varie opere. Vengono citati, e in parte descritti, circa la rappresentazione cui partecipò Nerone [l'imperatore] a Napoli nell'Odeion [teatro coperto].
Susy Di Monaco (fuori concorso)
Assunta Di Monaco, sebbene fuori tempo massimo, ha voluto comunque inviare una foto, anche questa nota ai più. Si tratta di un altro tratto di mura greche, questa volta a Piazza Bellini.
Resti di mura greche presso Piazza Bellini. In questo tratto le mura prendono un andamento diverso da quello atteso, interpretato da alcuni come indicativo della presenza di una porta di accesso alla città.
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