Il titolo non tragga in inganno: Kapu - Racconti della Caduta non incentra la propria attenzione sulla sola Capua.
Il Kampanon, quella che per i latini era la Campania Felix, era una terra ricchissima, la terra di un popolo orgoglioso e fiero. Persino il console Terenzio Varro, nell'immediatezza della disfatta di Canne, fa un rapido calcolo dell'esercito che Kapu avrebbe potuto mettere a disposizione di Roma.
“Dovreste proseguire questa guerra in vece nostra” si avventura a dichiarare il magistrato all'ambasceria che lo ha raggiunto a Venosa. “In Campania potrebbero essere arruolati trentamila fanti e quattromila cavalieri”, esorta, secondo Tito Livio.
Sono numeri importanti, soprattutto alla luce di come era composto un esercito romano, e della fama dei cavalieri campani.
Di fatto, il titolo di Neapolis - I Signori dei Cavalli era giustificato proprio dall'importanza della cavalleria campana per l'esercito romano, e parte della difficoltà di Roma nello sconfiggere Annibale durante la Seconda Guerra Punica si deve proprio alla defezione di Capua, la cui cavalleria sarebbe stata un più che valido antagonista per la cavalleria numidica del cartaginese, che era sì nutrita (circa diecimila effettivi), ma leggera.
I cavalieri campani erano di altra pasta: erano pari agli equites romani e spesso gareggiavano con loro in valore e capacità (in Kapu - Racconti della Caduta sono riportati alcuni episodi di tale rivalità), ma nelle parole del console Varro troviamo la più sincera ammissione dell'importanza della cavalleria campana: “trentamila fanti e quattromila cavalieri”.
Sono numeri bizzarri, per un console, perché un esercito consolare era tradizionalmente composto da due legioni, ciascuna con circa 4200 fanti e seicento cavalieri romani. Varro chiese pertanto ai campani il supporto di almeno tre eserciti consolari!
Ma restiamo alla carta pubblicata più su e leggiamone i nomi, alcuni riconoscibili, altri meno: Capua, Puteolis, Atella, Suessula, Nola, Nuceria, Calatie, Beneventum, Herdoniae, Iovis Tifatinus, Castra Annibalis, Ad Diana, Telesie, Geronum, Casilinum, Cale, Casinum, Cuma, Literno, Vulturno, Sinuessa. E questi sono solo i luoghi presso i quali si svolgono alcune azioni del volume!
Nel volume vengono citate altre località (Argirippa, Canne ovviamente, Acerrae, Hamae, Cominium Ocritum, Saticula e altre ancora) che in questa carta non appaiono.
Delle località raffigurate, solo poche sono realmente scomparse, altre hanno cambiato nome: Capua è oggi Santa Maria Capua Vetere, Casilinum è Capua, Calatie è Maddaloni, Ad Diana è Sant'Angelo in Formis; il non indicato Cominium Ocritum è oggi Cerreto Sannita e Saticula è nel territorio della maestosa Sant'Agata dei Goti!
In tutte queste località s'è fatta la storia di un tempo, ma sebbene ai nostri ragazzi venga insegnato dell'arrivo di questo incredibile generale che fu Annibale, ben poco gli viene detto che calcò questi luoghi, e meno ancora gli viene detto di come ne fu impressionato!
Io ne sono rimasto meravigliato, mentre leggevo i classici, e un piccolo sogno mi si è destato: poter presentare l'opera che sarebbe nata da questa mia ricerca in ciascuna delle località menzionate.
Poche cose, infatti, sono potenti come il sentimento dell'eredità storica, al punto di renderla un sentimento persino molesto, nelle mani sbagliate: quante volte disturba la vanagloria di chi si bea delle glorie del passato senza aver mai realizzato granché?
Kapu - Racconti della Caduta nasce con questa pretesa: dare un motivo di orgoglio sano e fondato a tutte queste località presso le quali è stata la fatta la storia di un'epoca.
Perché quando Annibale giunse per la prima volta nella pianura campana, ne rimase così impressionato che…
Eh, no! Se volete saperne di più, dovrete aspettare il prossimo post, e se vorrete sapere tutta la storia, la racconto in Kapu - Racconti della Caduta.
Storie di Neapolis
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domenica 14 aprile 2024
Kapu e il Kampanon
Parole chiave:
alleati,
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Storia
sabato 28 novembre 2020
Decifrare una Storia (III)
Nell'ultimo post abbiamo visto come Annibale abbia suscitato la reazione neapolitana: diede le campagne intorno a Neapolis al saccheggio dei suoi uomini per provocare un'azione difensiva, che non si fece attendere:
una truppa di cavalleria venne loro (ai cartaginesi) incontro, che fu attratta dai Numidi in ritirata nell'imboscata e circondata.
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Annibale,
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Hegeas,
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Numidi,
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Storia,
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sabato 14 novembre 2020
Decifrare una Storia (II)
Nell'ultimo post ho spiegato qual era lo scenario che condusse al momento che culmina la narrazione di Neapolis - Il Signore dei Cavalli: Annibale giunge alle porte della polis dopo Cannae e desidera prendere la città.
Tenta l'impresa con un atto di forza, e nello scorso post ho chiarito i motivi che a mio avviso fanno presumere che l'attacco segua una qualche iniziativa diplomatica. Lo fa perché si rende subito conto (contrariamente a quanto fa Livio) che mandare la sua prodigiosa cavalleria a infrangersi contro mura e bastioni sarebbe una follia suicida. È utile dare un'occhiata a queste mura il cui solo
Tenta l'impresa con un atto di forza, e nello scorso post ho chiarito i motivi che a mio avviso fanno presumere che l'attacco segua una qualche iniziativa diplomatica. Lo fa perché si rende subito conto (contrariamente a quanto fa Livio) che mandare la sua prodigiosa cavalleria a infrangersi contro mura e bastioni sarebbe una follia suicida. È utile dare un'occhiata a queste mura il cui solo
aspetto […] distolse il Cartaginese dall'attacco della città: esse non offrivano alcun appiglio per un assalto.[Ab Urbe Condita, XXIII]
sabato 31 ottobre 2020
Decifrare una Storia (I)
Riprendo questi post dopo tanto di quel tempo che è stata un sorpresa “scoprire” quanto la trama fosse ben stesa fin dai suoi primi abbozzi.
In particolare, già a marzo 2015 avevo descritto buona parte del materiale che mi ha portato alla realizzazione di Neapolis - I Signori dei Cavalli. Buona parte, ma non tutto.
In particolare, già a marzo 2015 avevo descritto buona parte del materiale che mi ha portato alla realizzazione di Neapolis - I Signori dei Cavalli. Buona parte, ma non tutto.
Parole chiave:
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I Signori dei Cavalli,
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Quinto Fabio Massimo,
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Località:
Barcelona, Spain
mercoledì 15 aprile 2015
Il ruolo strategico della cavalleria nella Seconda Guerra Punica
Nei post passati abbiamo cercato di valutare la qualità delle forze di cavalleria durante il conflitto librato da Annibale contro Roma. Ma perché Annibale decise di usare la cavalleria contro Roma? E la sua scelta era fondata e si rivelò vincente?
Come abbiamo visto soprattutto nel post sulla cavalleria numidica, la risposta alla prima domanda è scontata: non è la cavalleria in sé che Annibale cercava, ma un'arma dotata di rapidità e forza sufficienti a scompaginare e sbaragliare la fanteria di Roma. I numidi erano rapidi quanto basta, Annibale ne prese con sé un numero sufficiente per dotare il proprio esercito di quella potenza d'impatto che egli riteneva necessaria.
Alcuni dei presupposti sui quali egli fondò la sua scelta erano però sbagliati: c'era un motivo per il quale i Romani non avevano ancora sviluppato una forza di cavalleria degna dei reparti di fanteria, ed era l'orografia della penisola italiana.
Come abbiamo visto soprattutto nel post sulla cavalleria numidica, la risposta alla prima domanda è scontata: non è la cavalleria in sé che Annibale cercava, ma un'arma dotata di rapidità e forza sufficienti a scompaginare e sbaragliare la fanteria di Roma. I numidi erano rapidi quanto basta, Annibale ne prese con sé un numero sufficiente per dotare il proprio esercito di quella potenza d'impatto che egli riteneva necessaria.
Alcuni dei presupposti sui quali egli fondò la sua scelta erano però sbagliati: c'era un motivo per il quale i Romani non avevano ancora sviluppato una forza di cavalleria degna dei reparti di fanteria, ed era l'orografia della penisola italiana.
Parole chiave:
Annibale,
Bibliografia,
Campania,
cavalleria,
Critica,
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I Signori dei Cavalli,
Personaggi,
Storia,
Trama
Località:
Capua CE, Italy
sabato 11 aprile 2015
La cavalleria campana
Per molti sarà forse una sorpresa, ma in questa ridda di nomi altisonanti che abbiamo scambiato negli ultimi post (greci, romani, cartaginesi, numidi), trova la propria giusta collocazione un popolo del quale la storia così come ci viene insegnata sembra dimenticare quasi tutto: i Campani.
Quando ho affrontato la stesura de I signori dei cavalli, credevo che la morte di Hegeas avrebbe chiuso la vicenda: è un momento clou, alto, dove lo spirito di sacrificio splende in gloria, e il resto delle annibaliche vicende può sfumare nel sozzo sgozzume di una guerra.
Nessun'opera finisce però di punto in bianco, ed è proprio subito dopo il tentato assalto a Neapolis che invece cominciava la vicenda che fa da contraltare alla dimostrazione di lealtà di Neapolis: il tradimento di Capua.
Quando ho affrontato la stesura de I signori dei cavalli, credevo che la morte di Hegeas avrebbe chiuso la vicenda: è un momento clou, alto, dove lo spirito di sacrificio splende in gloria, e il resto delle annibaliche vicende può sfumare nel sozzo sgozzume di una guerra.
Nessun'opera finisce però di punto in bianco, ed è proprio subito dopo il tentato assalto a Neapolis che invece cominciava la vicenda che fa da contraltare alla dimostrazione di lealtà di Neapolis: il tradimento di Capua.
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Roma,
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Località:
Capua CE, Italy
mercoledì 8 aprile 2015
La cavalleria numidica di Annibale
Non si può parlare della cavalleria romana e denigrarla, per scarsa che fosse la sua consistenza e la sua capacità militare, senza confrontarla con il suo contendente principale, la vera forza con la quale Annibale tenne in scacco le forze di Roma per ben vent'anni: la cavalleria numidica.
Annibale fu un grande generale, certamente studiò bene il suo avversario prima di affrontare la pazza avventura in italia, e individuò tutte le debolezze e i punti forti della potenza romana. Sfruttare le prime e scardinare i secondi fu il suo tentativo, e non fu del tutto colpa sua se non riuscì a condurre a compimento le sue intenzioni.
Ma dedicheremo un altro post a studiare in dettaglio la strategia Annibalica. Oggi ci limiteremo ad analizzare l'arma che diede ad Annibale la supremazia militare per molti anni sui campi di battaglia, e che fece tremare Roma: la cavalleria numidica.
Con la fuga da Tiro nell'VIII sec. a.C. e la fondazione di Cartagine, i futuri dominatori del Mediterraneo si erano isolati in un territorio del quale sapevano solo ciò che i loro traffici avevano permesso di conoscere. I nuovi vicini sarebbero stati amichevoli? Ostili? Dalla loro avevano l'abilità mercantile, il numero era contro di loro.
Non fa meraviglia, dunque, se l'esercito cartaginese fosse tradizionalmente un esercito composto in gran parte da mercenari che sopperivano per denaro alle necessità difensive della città. Tra questi vicini, i numidi erano massimamente versati nella cavalleria.
Annibale fu un grande generale, certamente studiò bene il suo avversario prima di affrontare la pazza avventura in italia, e individuò tutte le debolezze e i punti forti della potenza romana. Sfruttare le prime e scardinare i secondi fu il suo tentativo, e non fu del tutto colpa sua se non riuscì a condurre a compimento le sue intenzioni.
Ma dedicheremo un altro post a studiare in dettaglio la strategia Annibalica. Oggi ci limiteremo ad analizzare l'arma che diede ad Annibale la supremazia militare per molti anni sui campi di battaglia, e che fece tremare Roma: la cavalleria numidica.
Con la fuga da Tiro nell'VIII sec. a.C. e la fondazione di Cartagine, i futuri dominatori del Mediterraneo si erano isolati in un territorio del quale sapevano solo ciò che i loro traffici avevano permesso di conoscere. I nuovi vicini sarebbero stati amichevoli? Ostili? Dalla loro avevano l'abilità mercantile, il numero era contro di loro.
Non fa meraviglia, dunque, se l'esercito cartaginese fosse tradizionalmente un esercito composto in gran parte da mercenari che sopperivano per denaro alle necessità difensive della città. Tra questi vicini, i numidi erano massimamente versati nella cavalleria.
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Località:
Capua CE, Italy
sabato 4 aprile 2015
La Cavalleria a Roma
Dopo il post di sabato scorso, cominciamo a confrontare le diverse forze che incontreremo nel romanzo I signori dei cavalli, partendo da coloro che infine riuscirono vincitori dal conflitto: i Romani.
I signori dei cavalli ha come motivo portante la ricerca e la riscoperta della cavalleria, ed è stato sorprendente trovare episodi che sembrano presi dalle chansons de geste piuttosto che da autori classici, come le sfide a duello in singolar tenzone, con tanto di lancia, tra cavalieri romani e capuani.
Ma prima di addentrarci in tali stranezze, è bene fare un quadro chiaro della cavalleria all'epoca dei fatti narrati: quanto era importante negli eserciti? Che ruolo aveva? Chi erano i cavalieri?
I signori dei cavalli ha come motivo portante la ricerca e la riscoperta della cavalleria, ed è stato sorprendente trovare episodi che sembrano presi dalle chansons de geste piuttosto che da autori classici, come le sfide a duello in singolar tenzone, con tanto di lancia, tra cavalieri romani e capuani.
Ma prima di addentrarci in tali stranezze, è bene fare un quadro chiaro della cavalleria all'epoca dei fatti narrati: quanto era importante negli eserciti? Che ruolo aveva? Chi erano i cavalieri?
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