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mercoledì 23 dicembre 2020

Neapolis, Kampanon, Italía

Nello scrivere un romanzo, che è pur sempre un'opera di fantasia, credo che ogni scrittore si proponga un obiettivo che non è solo comunicativo, ma anche stilistico. Non è importante solo il messaggio, ma anche come lo si comunica, perché gli strumenti usati sono essi stessi veicolo del messaggio.
Un esempio abbastanza lampante di quest'affermazione ce l'offre la musica, capace di trasmettere stati d'animo con la semplice scelta di un tempo, e infatti nell'opera classica incontriamo i termini grave, allegro, vivace e vivo con diverse loro varianti, tutte indicanti un ritmo, ma riferibili benissimo a uno stato d'animo.
Già nella prefazione a Neapolis - Il Richiamo della Sirena avevo chiarito che uno degli obiettivi che mi sono prefisso coi miei romanzi è la riscoperta di momenti alti sebbene in larga parte dimenticati della storia di Napoli e della Campania. Da un lato non volevo rinunciare a dare una componente fantastica a questi romanzi, per motivi più o meno immaginabili e altri più personali, e sui quali mi riprometto di tornare per non perdere ora di vista l'obiettivo di questo post; dall'altro questa componente andava assolutamente bilanciata con la realtà storica degli eventi narrati, o avrei del tutto vanificato il mio intento dichiarato: chi avrebbe mai creduto alle vicende di un romanzo di pura fantasia? Non potevo insomma permettere che proprio il mio scrivere volesse dire: “Opera di pura fantasia, come autocertificato dal loro autore”!
Credo che lo sforzo di cercare continuamente quest'equilibrio tra il lato storico e quello fantastico sia premiante per l'opera, che acquista profondità mentre tento di coniugare e armonizzare questi due poderosi motivi creativi: unirli e non contrapporli è ciò che a mio parere rende unici questi romanzi, e credo anche che conferisca loro un'identità sfacciatamente napoletana, in perenne tensione tra un passato palpabile quotidianamente nelle onnipresenti credenze popolari, e un futuro sempre anelato e predicato come la porta del riscatto di una città che è stata avanguardista per secoli.
Riscoperta di momenti storici, dunque, ovvero di fatti realmente avvenuti. Ma i romanzi, anche quelli puramente storici, devono così tanto alla fantasia che è obiettivamente difficile convincere il lettore della verità di quanto si scrive senza altro strumento che la narrazione, anche perché la narrazione è spesso così incredibile che mette essa stessa in dubbio la veridicità delle vicende eposte.
Tra scrittore e lettore esiste però una specie di patto, segreto e non scritto, che i critici hanno codificato e al quale hanno dato un nome, la “sospensione dell'incredulità”: un artificio tecnico dello scrittore che fa leva sulla predisposizione del lettore a seguire la narrazione che quello gli propone. Non sono in grado di farne un'esposizione scientifica ed esaustiva, ma è chiaro che il lettore di una fiaba si trova in un tale stato mentale quando accetta e segue una narrazione di draghi, ad esempio. Per i miei romanzi, la sospensione dell'incredulità non era uno degli obiettivi, ma uno dei principali!
Quando riesce bene, la sospensione dell'incredulità ha generalmente motivo d'essere per tutta la durata dell'opera, che può essere un libro, un film o un'opera teatrale. Un romanzo storico deve però avere un'ambizione più grande, deve andare oltre le proprie pagine, perché le vicende narrate non sono opere di pura fantasia. Il mio uso della sospensione dell'incredulità deve quindi seguire questa considerazione e diventare “induzione al dubbio”: volevo che, terminata la lettura, nonostante gli elementi fantastici contenuti nella narrazione, il lettore si ponesse seriamente il dubbio che tutta la narrazione fosse reale, perché questo sarebbe stato l'unico modo di accertarmi che sarebbe andato a verificare ciò che io avevo solo raccontato. Quel momento di indagine autonoma del lettore, e non l'acritica accettazione della mia personale narrazione era ciò che desideravo raggiungere!
In Neapolis - Il Richiamo della Sirena sono presenti numerose note a pie' di pagina che rimandano ai passi nei quali storici e archeologi, dai tempi della vicenda e fino ai giorni nostri, hanno scritto ciò che io mi sono spesso limitato a rimettere in bella forma e ad armonizzare in un'unica opera. Speravo che una tale quantità di evidenze avrebbe destato la curiosità dei lettori.
Neapolis - I Signori dei Cavalli è alquanto diverso dal primo romanzo. Sviluppato per celebrare l'azione eroica di un uomo del quale ci restano pochissime, concitate righe di Tito Livio, il racconto si svolge nella più ampia e opprimente narrazione del bellum hannibalicum, costringendomi così a un'operazione di certosino recupero di ogni minimo dettaglio che fossi in grado di reperire nella marea di eventi riportati dagli storici. In un certo senso, è stata una personale “campagna di scavi archeologica-narrativa”, come quando ci si imbatte nei resti di una fornace di duemila anni fa e, tra gli infiniti frammenti dei vasi andati in pezzi durante la loro lavorazione, si cerca di ricostruirne uno in particolare. Nessun museo proporrebbe una didascalia che spiega per filo e per segno il restauro di ciascun singolo frammento e la loro successiva ricomposizione, ma offrirebbe alla contemplazione del pubblico il vaso ricomposto, la spiegazione dei suoi motivi decorativi, perché il vaso e non l'opera di restauro sono l'oggetto della visita del pubblico.

Porzione della Tabula Peutingeriana che illustra la parte di Italia tra Puglia e Campania ai tempi di Augusto.

Neapolis - I Signori dei Cavalli ha raccolto queste considerazioni, e contiene assai meno note di quante ne contenesse il suo predecessore. I richiami? Una bibliografia raccoglie tutte le fonti che ho usato per realizzarlo, e non solo. Tra le appendici è anche inclusa una lista dei nomi, dal momento che questi sono cambiati nel tempo, spesso perdendo il contatto col loro significato etimologico: le persone non ricordano oggi perché i tali luoghi hanno tali nomi. Ripeto che tutto questo sforzo aveva il duplice obiettivo di attivare la sospensione dell'incredulità e rendere tangibile, reale, non solo realista la narrazione offerta, e siccome ogni nota a pie' di pagina ha il potere di interrompere una narrazione come poche cose, e con essa ogni sospensione dell'incredulità faticosamente raggiunta, ho preferito condensare nelle appendici i richiami alle fonti dell'opera.
Quanto si può rendere reale un romanzo? Avrebbe senso proporre tavole illustrate come accade con alcuni libri per ragazzi? La domanda è risposta a sé stessa: no, perché automaticamente il romanzo verrebbe etichettato come “per ragazzi”, cosa che chiaramente non è. L'unica eccezione a questa regola sarebbe stata qualcosa di palesemente colto (sebbene la cultura di molti ragazzi superi notevolmente quella di molti adulti), un documento dell'epoca intelleggibile ancora oggi. La Tabula Peutingeriana, che chiude il volume, ha queste a altre caratteristiche.
È una mappa dei luoghi, un tratto di unione tra quel tempo e il nostro che dimostra come i luoghi dei quali scrivo siano esattamente gli stessi che noi calchiamo oggi. La mappa originale fu probabilmente fatta realizzare da Marco Vipsanio Agrippa, il genero di Augusto, per illustrare la rete viaria pubblica dell'impero. Alla morte dell'imperatore, la carta fu incisa nel marmo. Nel tempo, copie della carta furono realizzate, e quelle in nostro possesso discendono tutte da un'unico esemplare del XII-XIII secolo dato a conoscere dall'antiquario del '500 Konrad Peutinger, oggi ospitato presso la Hofbibliotek di Vienna, e posto nel 2007 dall'UNESCO nel Registro della Memoria del mondo.
La mappa non è geograficamente esatta, indica le distanze tra le località giacché Augusto aveva realizzato il riordino della rete viaria romana, ma a una prima occhiata è difficile trovare un'immediata somiglianza tra il suo contenuto e le carte moderne. Il nord, ad esempio, è alla destra della mappa.
Dal momento che i fatti narrati in Neapolis - I Signori dei Cavalli si sono svolti per lo più tra Campania e Puglia, il volume offre una riproduzione della porzione della mappa relativa a questa regione. Non mancano dettagli che spero sorprenderanno piacevolmente il lettore, e vorrei commentare quelli che sono già stati pubblicati mediante diverse fonti.
La prima immagine di questo post raffigura la mappa a corredo del volume nella sua interezza: essa raffigura parte dell'Italia da Terracina a Salerno sul versante tirrenico (parte inferiore della mappa) e da Vasto (Istonium) a Brindisi su quello adriatico. In questa porzione dello stivale si mosse Annibale tra il 214 e il 216 a.C.
Una bellissima foto, molto evocativa, è la seconda, già circolata sul web, dove sono indicate alcune delle località principali dell'azione del romanzo: l'immagine è centrata su Capua, la nota sede degli “ozi” (dei quali ho già estesamente scritto), intorno alla quale sono visibili Puteolis, Calatie, Suessula, Atella e, ovviamente, Neapolis. Sul monte alle spalle di Capua non si legge completamente la dicitura “Castra aniba(lis) - Iovis Tifatinus”.

Dettaglio della Tabula Peutingeriana nella regione tra Capua e Neapolis, come sarà offerta a corredo di ogni copia di Neapolis - I Signori dei Cavalli.

Immediatamente, nomi di oggi e del tempo si confondono, diventano estranei eppure evocativi. È il caso di Calatia, Suessula e Atella, all'epoca degne di apparire su questa mappa, e che oggi godono di assai minor fortuna. Eppure, Atella è stata la patria di un genere di commedia (l'atellana) che ha avuto un enorme successo in epoca romana, e alla quale vengono attribuiti tutta una serie di motivi e caratteristiche di quella che è poi diventata la grande tradizione del teatro comico napoletano. Di questa città sappiamo che diede i natali a diversi personaggi di una certa rilevanza, a massimi magistrati della federazione campana durante la guerra di Capua contro Roma al tempo dell'alleanza con Annibale, ma le sue rovine non sono oggi meglio individuate nel territorio tra Frattaminore, Orta di Atella, Sant'Arpino e Succivo.
Suessula era un nodo commerciale di una certa importanza posto in località Calabricito, nell'attuale comune di Acerra, lungo la strada che conduce a Nola. Di esso restano gli scavi posti accanto alla Casina Spinelli, che ha raccolto gran parte dei reperti della zona scoperti dall'800 alla Seconda Guerra Mondiale. Al termine del conflitto, i reperti furono donati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dove costituiscono la Collezione Spinelli.
Calatia, oggi posta nel territorio di Maddaloni, al confine con San Nicola la Strada, fu una città fortificata etrusca, campana e poi romana posta lungo la Via Appia. Non grandissima per dimensioni, ebbe rilevanza strategica e politica, e i suoi resti sono oggi raccolti nell'interessante Museo Archeologico di Calatia, aperto solo nel 2015.
Nella stessa zona la mappa riporta una gran quantità di ulteriori toponimi: Herclanum, Oplontis, Stabios, Pompeis, Surrento, Templ. Minerve, Nola, Nucerie, Caudio, Benevento, Avellino, Cajatie, l'attuale abbazia benedettina di Sant'Angelo in Formis (ad Diana), Syllas, Adlefas, Casilino, Cale, Teano Sedicino, Telesie, Literno, Cumas, Vulturno, Ad Nonum, Sinuessa… Sarà facile riconoscere alcuni luoghi, meno facile altri, eppure lo sforzo premierà chi lo affronti, gratificandolo col sapore della scoperta di un'antichità forse ignota ai più.
Quest'antichità, che indica un'organizzazione e uno sviluppo difficilmente contrastabili altrove a quel tempo, è ciò di cui dovremmo essere orgogliosi noi campani, e non tanti primati di dubbia consistenza, perché l'orgoglio ha valore solo per ciò che si è o si ha, non per un obiettivo raggiunto da qualcun altro, fosse anche nostro padre! Quest'antichità è il tesoro che abbiamo e che dobbiamo imparare a tenerci stretto perché unico al mondo, e per raggiungere quest'obiettivo è nostro dovere pretendere programmi educativi più specifici, un'istruzione più robusta, seria, profonda, un'apertura a collaborazioni culturali e la realizzazione di progetti per la promozione di tutto il territorio, probabilmente uno dei pochi al mondo che potrebbe davvero vivere di un turismo facoltoso e di qualità.

sabato 14 dicembre 2013

Un Nuovo Inizio

Sono stato a lungo titubante sull'opportunità, sul modo e sul fatto che fosse finalmente giunto il tempo di pubblicare questo post. SirenaParthenope cambia!
Nulla di drammatico, al contrario spero che apprezzerete ciò che ho da proporvi e che mi accompagnerete nella prossima avventura che sta per cominciare.
Di cosa si tratta? Beh, cominciate a osservare i dettagli: è cambiata la descrizione del blog e qualche altra cosa…
Ma non mi piace anticipare troppo: non mi piace fare promesse che non posso mantenere e, soprattutto, non voglio rischiare di dire troppo sul progetto che ho cominciato, e così rovinare la sorpresa.
OK, OK, ecco la novità: ho cominciato la stesura di un nuovo romanzo!
Diversamente da quanto accaduto col primo, mi piacerebbe che il blog accompagnasse la scrittura un po' più da vicino, dimodoché possiate farvi un'idea del momento documentale che accompagna il mio momento creativo.
Quando ho scritto Neapolis - Il richiamo della Sirena ho affrontato un viaggio molto bello, ma solitario. Ho scoperto cose molto interessanti, ma non tutte sono riuscite a farsi strada nel romanzo.
Molte le ho narrate a posteriori nei post di questo blog, ma ovviamente non è la stessa cosa riprendere un argomento già elaborato o scoprirlo insieme ai lettori.
Per questo, anche lo spirito del blog immagino che cambierà, magari sarà più avventuroso e meno didascalico, e spero che la cosa trovi la vostra approvazione.
Ma mi sto dilungando troppo su quello che sarà, quasi come se l'avventura de Il richiamo della Sirena sia da considerarsi conclusa… Tutt'altro!
Stanno bollendo in pentola alcune novità sulle quali non desidero ancora sbottonarmi e poi, questo blog È ancora il principale luogo di informazioni su Neapolis - Il richiamo della Sirena e, si spera a breve, altri romanzi dedicati al nume tutelare di Napoli.
Quindi, in cosa consiste questo “nuovo inizio”? Per ora comincio a raccogliere le ultime notizie sparse qui e là che ho raccolto a proposito del Richiamo.
Cominciamo dalla rassegna stampa relativa al secondo tour di presentazioni. So che è passato del tempo, ma il tempo è necessario per raccogliere questo tipo di materiale. Ecco i link trovati in rete. Un ultimo appuntamento è stato quello presso la manifestazione Isolimpia 2013, nel corso della quale è stata premiata la vincitrice del concorso fotografico Neapolis Oggi e sono stato intervistato da Rete Capri.
L'appuntamento era stato pubblicizzato il 18 settembre anche da sanniolife.it.
Per i più curiosi, segue l'intervista andata in onda.
E con questo, non mi resta che invitarvi a tornare su queste pagine al più presto, per cominciare il nuovo corso.

giovedì 10 ottobre 2013

Miti in lotta

Il post di oggi potrà sembrare al limite della fantasia, giacché cercherò di illustrare come i miti abbiano una loro precisa consistenza nell'evoluzione della cultura di un popolo.
In concreto, il mito che analizzerò è quello della Sirena Perthenope in relazione alla sua città Napoli, e desidero mostrare come la sua affermazione nella tradizione neapolitana del V sec. a.C. sia un fatto politico di importanza fondamentale per dimostrare l'insistenza su Neapolis di popolazioni di diversa ascendenza, anche quando le prove archeologiche non ci supportano. Anzi, la valutazione di elementi filologici/leggendari può spiegare eventi storici altrimenti non meglio inquadrabili.
In questa storia abbiamo diversi attori mitologici: Apollo, Athena, Demetra, Parthenope stessa. I protagonisti umani sono invece i Teleboi che (si dice) da Capri/Sorrento fondarono Parthenope su Pizzofalcone, i coloni che dall'Eubea vennero a fondare Cuma, i Siracusani e gli Ateniesi.
È noto che, terminato il cosiddetto Medio Evo dell'antica Grecia, le città-stato (polis) erano i centri di aggregazione di questo territorio. Costantemente in lotta le une contro le altre, sapevano però fare fronte comune quando c'era da combattere un nemico esterno a questa litigiosa confraternita.
I motivi delle lotte erano tanti, non solo commerciali. In qualche caso, si trattava anche di motivi storici ed etnici, come è il caso di Atene, una delle città che vantava la propria ionicità dopo il Medio Evo (tra il XII e il IX sec. a.C.) che alcuni hanno voluto spiegare con la supposta invasione dei Dori.
La presunta invasione dei Dori

Andamento della presunta invasione dei Dori. L'unica prova certa di questo evento è l'analisi linguistica, nondimeno al termine del Medio Evo dell'antica Grecia, le diverse popolazioni greche si dividevano come illustrato nell'immagine

Dotati di queste differenze storiche e culturali, periodicamente le polis greche soffrivano periodi di sovrappopolazione, carestia, pestilenza, tutte condizioni che ne spingevano parte della popolazione a cercare miglior fortuna presso altri lidi. Nondimeno, Teleboi, Ioni, Eoli o Dori che fossero, tutti questi popoli si dicevano comunemente Elleni.
I Teleboi, se mai sono esistiti, sembra appartenessero a un'etnia precedente al Medio Evo greco, e dall'Acarnania e dalle isole dello Ionio erano anticamente giunti a Capri. Probabilmente erano loro i primi fondatori di Parthenope su Pizzofalcone (Acheloo, padre della Sirena Parthenope, è un fiume dell'Acarnania che verrà in seguito occupata dai Dori), e magari si deve a loro l'importazione su suolo italico del mito delle Sirene. Infatti, in tutta la penisola sorrentina troviamo riferimenti alle Sirene.
La colonizzazione della Magna Grecia

Andamento della colonizzazione in Magna Grecia divisa per etnie.

Ma in mancanza di dati certi, possiamo attribuire l'importazione del mito delle Sirene anche ai Calcidesi di Eubea, di stirpe Ionia, che fondarono Cuma e, da quella, Parthenope come avamposto commerciale. Anch'essi, infatti, vennero spostati verso la loro terra d'origine, l'isola di Eubea, dalla presunta invasione dei Dori.
Intorno al 470 a.C. si svolse la guerra tra Greci e Etruschi per il dominio del Tirreno. Per terra Cuma riuscì ad avere la meglio su di un esercito numerosissimo, ma per mare chiese l'aiuto dei Siracusani, grazie ai quali il dominio etrusco dei mari giunse alla sua conclusione e si aprì la strada ai traffici dei greci.
Sembra che durante la guerra Cuma abbia dovuto temporaneamente abbandonare Parthenope, probabilmente troppo esposta alle incursioni nemiche, o addirittura che abbia approfittato della guerra per abbandonare a sé stessa quella che si stava dimostrando una temibile rivale commerciale. Sta di fatto che i Cumani furono colti da una pestilenza e, per capire il significato di questo prodigio, inviarono un'ambasceria a Delfi.
La Pithya (la sacerdotessa di Apollo, dio degli oracoli e delle pestilenze ma soprattutto divinità dorica) suggerì loro di ricostruire Parthenope, cosa che i Cumani non si fecero ripetere due volte, creando così il nuovo quartiere, la Nea-polis.
Ma Siracusa, città fondata da Corinto e quindi di stirpe Dorica, non riuscì a essere sempre presente: la sua tirannide cadde e Atene (città ionia) approfittò di questa defaillance per espandere nel Mediterraneo occidentale il proprio cerchio di alleanze.
Le colonie della Magna Grecia divise per etnie

Mappa della Magna Grecia, con i territori divisi per distinte etnie. In bruno sono indicate le città fondate dai greci del nord-ovest (Illiri), in grigio dagli Achei (Eoli), in oro dai Dori e in viola dagli Ioni.

Orbene, Atene intorno al 450 a.C. era all'apogeo del suo potere, era naturale che cercasse di legare a sé le altre città ionie (come era Chalcis, lo ricordiamo, città madre di Cuma) anche con azioni di propaganda.
L'uomo che compì quest'azione di propaganda fu il navarca Diotimo, il quale giunse a Neapolis con dieci navi e seicento coloni, restaurò il culto della Sirena Parthenope (alcuni commentano espressamente “in chiave anti-siracusana”) e instaurò una corsa per portatori di fiaccola (lampadodromia) in suo onore.
Perché la Sirena Parthenope?
Perché la Sirena Parthenope era il nume esclusivo dell'antica popolazione. Sulle monete di Neapolis si trova spesso Apollo, ma questo era una divinità che Neapolis aveva in comune con Siracusa (nemica di Atene) e con Cuma, che ospitava l'antro della Sibilla, anch'ella sacerdotessa di Apollo.
Il piano diplomatico di Diotimo, arditissimo quanto riuscito, era invece quello di dare a Neapolis il pieno controllo del Golfo Kymaios (Cumano), con l'obiettivo di tagliar fuori Siracusa e i suoi alleati dallo scacchiere tirreno.
La monetazione ci aiuta a dire se quest'obiettivo riuscì e quanto: la moneta più comune di Neapolis è, per i seguenti duecento anni, uno statere d'argento con Parthenope sul recto, e Acheloo (non certo una divinità ionia al tempo di Diotimo, ma tradizionalmente Teleboica) sul verso.
Moneta neapolitana del IV sec. a.C.

Moneta neapolitana del IV sec. a.C. Sul recto è la testa della Sirena Parthenope, sul verso è Acheloo, padre delle Sirene, divinità fluviale effigiata come toro dalla testa umana, fiume dell'Acarnania, terra d'origine dei presunti Teleboi.

Diotimo riuscì a far trovare in quella protezione divina la molla d'orgoglio che rese Neapolis la città più potente del Tirreno centrale. Una protezione che non ha smesso di esistere solo perché sono trascorsi duemilacinquecento anni…
Molto si è detto sull'esistenza storica dei Teleboi, se essi non siano stata un'invenzione più tarda per giustificare elementi storici e filologici che, in altre epoche, non si era in grado di spiegare, confermare o confutare con documenti di altro tipo. A fronte della monetazione neapolitana è lecito chiedersi se, per quel che riguarda la storia della nostra città, il dubbio abbia davvero ragione d'esistere: per centinaia d'anni i neapolitani vissero ben convinti della loro teleboicità, sicuri dell'antichità del loro lignaggio, ed è con questa consapevolezza che essi si confrontavano con gli altri popoli. Lo facevano con l'arroganza di chi vanta nobili natali o antichi avi?
La ricostruzione che ho proposto in questo post e gli eventi che ho cercato di ricostruire in Neapolis - Il richiamo della Sirena dicono che no, fin dalle sue più lontane origini Napoli è stata una città di mescolanze. Nel nostro tempo di estremismi e intolleranze, l'accogliente spirito napoletano mi pare davvero l'antidoto giusto per il becero razzismo di paccottiglia che soffriamo.

martedì 1 ottobre 2013

Dal Passato al Futuro

Titolo pretenzioso per un post autocelebrativo. Può esserci di peggio?
Volevo pubblicare alcune foto della presentazione di Neapolis - Il richiamo della Sirena al Parco Virgiliano di Napoli, la sera di sabato 21 settembre, nell'ambito della manifestazione Isolimpia 2013.
Il passato, dunque, sono le isolimpiadi e il futuro sono, un'altra volta, le isolimpiadi. Credo che sia del tutto inutile parlare di far sopravvivere Napoli se non riusciamo a far sopravvivere la sua tradizione, ad adattarla al giorno d'oggi, a trovare nuove forme per riproporla. È solo attraverso la continuità che un'identità culturale può andare dal passato remoto al futuro. Nel momento in cui si perde un pezzo di quest'identità, il giocattolo è rotto, il filo è reciso, e sarà sempre più arduo, se non impossibile, ricongiungerlo.
Per questo voglio esprimere il mio massimo apprezzamento per l'associazione culturale Amartea e per la sua presidentessa, Dott.ssa Fiammetta Miele, che ha avuto l'osadia di cancellare i diciotto secoli che ci separano dalle ultime isolimpiadi romane con la propria serena forza di volontà. Non posso che ribadire le mie più sincere congratulazioni e augurare che, quando sarà valutato l'impatto della manifestazione, Amartea si trovi a gestire un meritato successo, la scintilla del fuoco isolimpico.
Inserito nel palinsesto di Isolimpia come momento letterario, la presentazione di Neapolis è stata inoltre accompagnata dalla premiazione della vincitrice del Concorso Fotografico “Neapolis - Oggi”. Le telecamere di TeleCapri mi hanno intervistato, oltre ad aver ripreso l'intera manifestazione. Ma sulla messa in onda dei video vi terrò informati a tempo debito, ora rimaniamo sulla manifestazione.

Apri una mappa più grande per vedere il Golfo di Napoli dal Parco Virgiliano.

Il Parco Virgiliano è una stupenda oasi verde sulla collina di Posillipo dalla quale si domina lo spettacolo mozzafiato dell'intero Golfo di Napoli, da Cuma a Sorrento. Lo sguardo abbraccia tutte le isole del golfo, Ischia, Procida e Capri, in un colpo solo, mentre l'isolotto di Nisida è proprio sotto l'osservatore.
L'isolotto di Nisida

L'isolotto di Nisida in primo piano e, più in lontananza, il promontorio di Capo Miseno, Procida e Ischia.

Il parco ospita un campo di atletica che è stato impiegato per gli agoni della manifestazione, e dispone anche di altri spazi. La presentazione di Neapolis è avvenuta, in maniera per me estremamente indovinata, accanto al campo sportivo: il momento ginnico e quello culturale si svolgevano così l'uno accanto all'altro, nel pieno spirito delle antiche Isolimpiadi.
Introdotto dalla Dott.ssa Miele, Neapolis è stato presentato dalla poetessa Angela Procaccini in una maniera talmente positiva da lasciarmi spesso interdetto. Sarà che ho sempre pensato a Il richiamo della Sirena come a un'opera personale, ma è davvero imbarazzante sentirsi esposti con l'acume e la precisione di chi, diversamente da me, è ben più che un dilettante delle belle lettere.
Presentazione di Neapolis a Isolimpia 2013

Presentazione di Neapolis - Il richiamo della Sirena a Isolimpia 2013. Dalla sinistra, la poetessa Angela Procaccini, la Dott.ssa Fiammetta Miele presidentessa di Amartea, e l'autore Marino Maiorino. © Saphur Photo

Alcune delle lusinghiere parole usate dalla Procaccini su Neapolis le ho aggiunte sotto il titolo del blog, mentre il testo completo della presentazione sarà pubblicato sul sito dell'editore.
Terminata la presentazione del romanzo, c'è stata la premiazione di Fabiana Colucci, la vincitrice del concorso fotografico “Neapolis - Oggi”. Nel post precedente ho già scritto la motivazione con la quale ho scelto la sua come foto vincitrice.
Premiazione del concorso Neapolis-Oggi

Premiazione di Fabiana Colucci, vincitrice del concorso “Neapolis - Oggi”. © Saphur Photo

Un ultimo ringraziamento lo rivolgo all'amico Renato (Saphur Photo) per alcune delle foto gentilmente scattate durante la manifestazione, che hanno corredato questo post.
E ora, archiviata questa lunga parentesi estiva e giocosa, non mi resta che tornare ai post sulla storia e la mitologia di Neapolis. Tornerò col prossimo al personaggio più importante di tutti: quella sirena Parthenope che mi racconta la sua storia affinché la metta nero su bianco.
A presto!

martedì 17 settembre 2013

“Neapolis - Oggi” - Foto e Vincitori

Ed ecco le tanto attese (almeno da parte mia) foto del Concorso Fotografico “Neapolis - Oggi”.
Non la tirerò per le lunghe, anche perché le foto sono tante, e il post è sostanzioso, ma devo osservare che, avendo ampliato lo spazio di tempo documentabile all'età romana, le immagini pervenute sono diventate notevolmente più interessanti.
Innanzi tutto, voglio presentare la mappa dei luoghi raffigurati che, interessantemente e con ragione, ha cominciato a superare le mura di Neapolis.

Consulta "Neapolis - Oggi" per Isolimpia 2013 in una mappa di dimensioni maggiori

Ma passiamo ora a scoprire senza indugio la Neapolis greco-romana nella Napoli odierna attraverso gli occhi della gente comune.

giovedì 18 luglio 2013

ΙΤΑΛΙΚΆ ΡΟΜΑΙΑ ΣΕΒΑΣΤΆ ΙΣΟΛΥΜΠΙΑ (Italikà Rhomaia Sebastà Isolympia)

No, no, non sono impazzito all'improvviso!
Sì, questo post annuncia il vincitore del concorso fotografico Neapolis - Oggi, non l'ho dimenticato. Ma…
Solo negli ultimi giorni qualche partecipante ha deciso di mandare i suoi elaborati, molti hanno saputo del bando solo recentemente, altri semplicemente non erano in grado di partecipare in questo momento (altri impegni, poco tempo, fuori per viaggio, etc.).
Infine, è sorta qualche incomprensione sul bando che recitava:
limitarsi a vestigia anteriori al 90 a.C.
Lo so, era un po' stringente come requisito, e in qualche caso difficile da verificare, ma io mi devo attenere al regolamento persino più dei concorrenti, quindi…

martedì 16 luglio 2013

Le Foto del Concorso

È giunto il momento di pubblicare le foto arrivate per il concorso Neapolis - Oggi.
In questo post cercherò di raccoglierle tutte, per dare visibilità a tutti i partecipanti.
Innanzi tutto, propongo una mappa per individuare le località delle diverse foto, in modo che chi volesse fare un giro turistico a tema abbia ben chiaro l'itinerario da seguire. È sorprendente scoprire l'antichità di Napoli così vicina a noi!

Apri una mappa delle Foto del Concorso “Neapolis - Oggi” in un'altra pagina

lunedì 24 giugno 2013

Nuovo Tour di Presentazioni

Mentre il concorso fotografico attende una nutrita partecipazione, è mio piacere annunciare una seconda tornata di presentazioni di Neapolis - Il richiamo della Sirena prevista per gli ultimi di luglio. In questo post raccoglierò date e località, quindi segnatevi questa pagina!
Per ora posso anticipare che le date saranno comprese tra il 20 e il 31 luglio, e cercherò di toccare tutta la Campania per promuovere il romanzo. Siete tutti invitati, ci sarete?

Mappa del secondo tour di presentazioni di Neapolis - Il richiamo della Sirena, in programma al termine di luglio.

Per l'occasione, ho anche rimesso in funzione il calendario sulla destra del blog. Trascinando il mouse su ciascuna data evidenziata sarà possibile leggere brevemente i dettagli dell'appuntamento previsto.
20/07/2013)
Sabato, alle ore 18:00, presso la Feltrinelli di C.so Trieste 154, a Caserta, presentazione di Neapolis - Il richiamo della Sirena. Con l'autore intervengono Augusto Petito (presidente del CRESO e responsabile della Biblioteca Fra' Landolfo Caracciolo) e Michela Formisano (giornalista - Il Mattino).
21/07/2013)
Domenica, alle ore 11:00, intervista su Radio Prima Rete (95.00 - 95.100 Mhz FM), nel corso del programma “Bollicine” condotto da Valentina Calvanese. In studio con l'autore intervengono Valentina, Gaetano, Salvatore e Viviana. L'intervista potrà essere ascoltata anche in streaming su www.radioprimarete.it.
23/07/2013)
Martedì, alle ore 17:00, presso la Biblioteca Provinciale in Corso Europa, 251 ad Avellino, la Società Editrice La Torre presenta il romanzo storico Neapolis – Il richiamo della Sirena di Marino Maiorino. Con l'autore interviene Rosella Valente (responsabile della Mediateca Provinciale di Avellino e delegato del CER AIB Campania).
25/07/2013)
Giovedì, alle ore 19:00, presso la Biblioteca Comunale in via Plebiscito, 20 a San Salvatore Telesino (BN), la Società Editrice La Torre presenta il romanzo storico Neapolis – Il richiamo della Sirena di Marino Maiorino. Con l'autore intervengono Lucio Altieri (Associazione Culturale Amici della Biblioteca di San Salvatore Telesino) e Raffaele Simone (Associazione Italiana della Cultura Classica). Modera Maria Grazia Porceddu (giornalista - Ottopagine).
26/07/2013)
Venerdì, alle ore 11:00, in diretta streaming su Radio Mater Matuta, intervista con Maria Luisa Nava, Direttore del Museo Campano di Capua.
A presto!

martedì 18 giugno 2013

Concorso “Neapolis - Oggi”

Neapolis - Il richiamo della Sirena è tutto incentrato intorno all'idea che in duemilacinquecento anni Napoli non sia davvero cambiata molto.
Col fine di verificare quest'idea, insieme all'editore abbiamo pensato di indire questo
Locandina del concorso

CONCORSO FOTOGRAFICO

È indetto un concorso fotografico per scoprire le tracce della Neapolis greca ancora esistenti nella Napoli dei giorni nostri attraverso gli occhi della gente comune.
Partecipare è semplice: a partire da oggi, 18 giugno, e per un mese, entro mercoledì 17 luglio 2013, basta inviare una fotografia di una traccia greca nella Napoli attuale. Ciò vuol dire necessariamente limitarsi a vestigia anteriori al 90 a.C. (termine dell'autonomia di Neapolis a opera dei reparti romani di Silla).
Il premio messo in palio è una copia del romanzo Neapolis - Il richiamo della Sirena dedicato e autografato dall'autore.
Le foto, il cui formato minimo deve essere di 1200×800 pixel, potranno essere spedite all'indirizzo di posta elettronica dell'autore marino_maiorino at yahoo.it e recare come oggetto “Concorso Neapolis Oggi”.
Ciascun concorrente potrà partecipare con un massimo di TRE foto.
Ciascuna mail di partecipazione dovrà essere accompagnata da:
  • Nome dell'autore, con le generalità. Nel caso di minori, sarà obbligatoria l'autorizzazione di un genitore.
  • Nome del soggetto e una breve descrizione (non più di mille caratteri).
  • Autorizzazione alla pubblicazione della foto in formato digitale (internet) E stampato.
  • Dichiarazione di essere l'unico proprietario dei diritti delle foto inviate (in altre parole, dichiarate di essere voi ad aver scattato le foto e NON le avete pubblicate altrove).
  • Fino a tre foto in allegato, nel formato su descritto (minimo 1200×800 pixel).
N.B.: Le foto raccolte NON saranno pubblicate in edizioni presenti o future del romanzo.
Sulla pagina FB del libro sarà pubblicata e discussa pubblicamente ciascuna foto. Il concorso sarà inoltre seguito nelle varie fasi su questo blog.
La foto vincente sarà scelta a giudizio insindacabile dell'autore del romanzo e il verdetto sarà annunciato giovedì 18 Luglio 2013 sulla pagina FB del romanzo.
Gli autori delle fotografie saranno inoltre avvisati a mezzo posta elettronica e mediante le pagine del blog.
Il romanzo-premio sarà spedito al vincitore entro lunedì 22 luglio 2013.
A me pare una bella idea, perciò non mi resta che augurarvi una partecipazione avvincente e numerosa.
A presto!

P.S.: Per chiarimenti, usate lo spazio riservato ai commenti sotto questo post, in modo che la vostra domanda e la mia risposta siano pubbliche. Un altro spazio di discussione sarà la pagina dell'evento su FB. Quanto lì postato sarà poi riportato qui. Potete contattarmi anche via e-mail, ferma restante la pubblicazione del contenuto delle vostre domande e delle conseguenti risposte.

venerdì 17 maggio 2013

Tour de Force

Carissimi, mi spiace di non essere riuscito a scrivere neanche un post per così tanto tempo, di non avervi tenuto al corrente di quanto accadeva sulle pagine di questo blog. A mala pena sono riuscito ad aggiornare la lista degli incontri mano a mano che l'editore riusciva a fissarne di nuovi. Insomma, quello che doveva essere una serie di alcune presentazioni è diventato un vero e proprio tour de force.
Anche per ovviare a situazioni del genere nel futuro, ho recentemente aperto una pagina su FaceBook dedicata al romanzo (il link è anche sulla colonna destra del blog). Chi desideri essere al corrente di cosa accade al romanzo giorno per giorno può collegarsi e “farsi piacere” la pagina. Va da sé che se condividete la pagina con i vostri contatti non me ne lamenterò. :)
In questi giorni di attività frenetica l'episodio più rocambolesco è stata la perdita dell'aereo di rientro ad Amsterdam la mattina del 9 maggio: avevo sbagliato a leggere l'orario del volo e… perso! In undici anni non mi era mai capitato.
Poco male: l'editore ha approfittato abilmente della mia aumentata disponibilità di tempo per proporre un'ultima presentazione la mattina di domenica 12, al castello di Lettere (NA), nell'ambito di una manifestazione più ampia.
Ma le date degli appuntamenti sono state comunque consultabili e mi pare il caso di tirare le somme di quest'esperienza, tanto per vostro beneficio, quanto per riordinare le mie idee.

Visualizza Neapolis - Il richiamo della Sirena - Tour di Presentazioni in una mappa di dimensioni maggiori.

lunedì 29 aprile 2013

Finalmente Disponibile!

Neapolis - Il richiamo della Sirena, Copertina
È finalmente giunto il gran giorno: da oggi, 29 aprile 2013, è possibile ordinare Neapolis - Il richiamo della Sirena, del quale vedete la copertina raffigurata qui accanto.
Entrando in qualunque libreria del territorio nazionale e fornendo i dati seguenti, sarà possibile ordinare il romanzo.
I dati sono:
Titolo
Neapolis - Il richiamo della Sirena
Autore
Marino Maiorino
Casa Editrice
Società Editrice La Torre
Prezzo
16,50 €
Chi invece preferisca ordinare mediante internet ha le seguenti opzioni:
Rinnovo qui l'elenco delle presentazioni che si terranno nei prossimi giorni e a partire dal 3 maggio, per le quali vi attendo numerosi.
Data - OraCittàLuogoRecapito
03/05/2013 18:00CasertaLibreria GuidaVia Caduti sul Lavoro, 29
04/05/2013 18:00Cerreto Sannita (BN)La Biblioteca del SannioPalazzo del Genio
05/05/2013 18:00San Giorgio a Cremano (NA)Biblioteca Comunale Villa BrunoVia Cavalli di Bronzo
06/05/2013 11:00NapoliBiblioteca Fra' Landolfo CaraccioloVia dei Tribunali, 316
07/05/2013 18:00Napolila FeltrinelliVia S. Tommaso d'Aquino 70/76 (accanto a via Roma)
08/05/2013 18:30CapuaEx Libris Palazzo LanzaC.so Gran Priorato di Malta, 25
12/05/2013 11:00Lettere (NA)Castello di LettereVia Castello

domenica 21 aprile 2013

Storia di Neapolis: la città greco-sannita

Intorno al 400 a.C. assistiamo in Campania all'espansione Sannita. Provenienti dalle montagne dell'Appennino, questa popolazione era in cerca di pascoli fertili, e ne trovò a spese degli indigeni.
La pianura campana, corrispondente pressappoco alle attuali attuali provincie di Caserta e Napoli, era già abitata dagli Oschi, di fatto già imparentati con i Sanniti, che lasciarono in eredità a quelli lingua e alfabeto.
Mappa dell'antico assetto politico del golfo di Napoli (Sinus Cumanus)

Mappa dell'antico assetto politico del golfo di Napoli (Sinus Cumanus).

lunedì 15 aprile 2013

Storia di Neapolis: dalla Fondazione ai Sanniti

Nel post precedente abbiamo visto che, al momento della fondazione di Neapolis, possiamo distinguere almeno quattro diverse ascendenze greche per la popolazione della città, nonché l'ovvia insistenza di elementi autoctoni e, chissà, qualcosa di fenicio.
Ma la Neapolis fondata dopo la vittoria dei greci sugli etruschi era, certamente in massima parte, greca. Ricapitolando, le tracce archeologiche individuano resti micenei, rodio-calcidici, cumani e, finalmente, siracusani.
Curioso è l'assetto urbanistico del quale si dota la città nuova, con la serie di insule così tipicamente greca da essere spesso citata come “ippodamea”.
Pianta della Neapolis greco-romana

Pianta della Neapolis greco-romana del Capasso. È evidente la trama regolare, cosiddetta “ippodamea”, di vie che suddivide la città.

domenica 24 marzo 2013

Storia di Neapolis: Fondazione

Uno dei tratti caratteristici di una storia ben scritta è, a mio avviso, la profondità della stessa. Con ciò, intendo indicare tutti quegli elementi che rendono reale la trama e, con la loro presenza, più robusta la sospensione dell'incredulità.
Siamo esseri umani che cerchiamo di compenetrarci in una storia, vaghiamo in essa sbirciando qui e là, condotti per mano dallo scrittore forse, ma ci ritroviamo spesso a guardare dettagli ai quali egli non ha dato l'importanza che diamo noi. Sembra una gita scolastica con una classe di discoli? Beh, ci va molto vicino! :D
Per ovviare alla curiosità del lettore, non credo che esista altro rimedio che soddisfarla, curando nel dettaglio la consistenza di tutta la storia.
In Neapolis - Il richiamo della Sirena ho descritto una città che era già antica quando la storiografia ufficiale comincia a parlarne: la sua fondazione era mitica, il suo passato a tratti tenebroso, eppure aveva già lasciato vestigia importanti. Nella serie di post che inauguro col presente, descriverò la storia di Napoli fino al momento dell'azione descritta nel romanzo. In questo post descriverò la fondazione della città.

venerdì 15 marzo 2013

Booktrailer Ufficiale (e Altre Buone Nuove)

Le ultime settimane si stanno rivelando molto concitate: tante cose da fare, scadenze, ultime correzioni, e il tempo per scrivere post di rilievo latita.
Ma stanno anche succedendo cose che meritano di essere pubblicate. Prima fra tutte: è finalmente uscito il booktrailer ufficiale di Neapolis - Il richiamo della sirena!

venerdì 8 marzo 2013

I Nomi Degli Antichi

Diverse culture che usano diverse lingue, hanno presumibilmente anche diverse usanze per quel che riguarda l'onomastica degli individui. Nella stesura di Neapolis - Il Richiamo della sirena ho cercato di curare anche quest'aspetto, solo apparentemente di secondo conto.
Il nome col quale ci sentiamo chiamare tutti i giorni plasma in qualche modo la nostra personalità: sapere che esso si riferisce a un nostro avo, o che possiede un determinato significato, o che ci è stato attribuito per un determinato evento, influisce comunque sul nostro carattere, sul nostro umore, sul nostro modo di rapportarci col mondo. Potremmo sentirci orgogliosi, o schiacciati da un peso troppo grande, o pieni di voglia di rivalsa, e ciò per tutti i nostri giorni, giacché un nome non è una cosa che si cambi così su due piedi.
Ma vediamo dunque quali erano le usanze onomastiche ai tempi della vicenda del romanzo, cultura per cultura, cominciando dai Romani.
Nell'antica Roma, il sistema tradizionalmente riconosciuto dei tria nomina era un'usanza tarda, non anteriore nei documenti ufficiali al 100 a.C. I tria nomina erano praenomen, nomen e cognomen.

venerdì 22 febbraio 2013

La leggenda di Parthenope

In Neapolis - Il richiamo della sirena il ruolo attribuito alla sirena Parthenope nella vicenda parrà marginale. Nondimeno ella fa la sua comparsa e narra la propria storia.
Ho cercato di documentarmi naturalmente al meglio delle mie possibilità sulla vicenda di Parthenope, trovando più di quanto desiderassi, meno di quanto necessitassi. Le storie, le leggende su Parthenope non si contano, fondendosi spesso coi “si dice” privi di alcuna fonte. Alle fonti greche più antiche, che già si sovrapponevano e contraddicevano, secondo quell'abitudine così tipica nei frammenti greci di impiegare figure mitologiche e creare miti per spiegare eventi naturali, teorie filosofiche e scientifiche o, più prosaicamente, elevare oscuri alberi genealogici, si sono aggiunte le fonti romane che hanno apportato quel loro inconfondibile sapore di propaganda, la critica cristiana che ha cercato di cancellare il peccato dal pensiero stesso dei popoli, quella medievale, umanistica e rinascimentale che ha trasformato la sirena in una donna pesce, poi l'ha riportata a riva e ne ha popolato ogni anfratto della costa, quella spagnola e borbonica che aveva ormai perso la bussola e continuava ad apportare nuovi frammenti di incomprensione ad un mito perso nel tempo.
La filologia moderna, finalmente assurta al rango di scienza umanistica, potrebbe dire tanto in questo campo, e si percepisce in effetti la mancanza di un personaggio di peso che dedichi eccezionali doti di ricercatore alla pulizia del mito, al suo disseppellimento, al suo restauro, né più né meno che se fosse un reperto archeologico, ed alla sua conseguente divulgazione.
Io non posso chiaramente essere quel tale. Nondimeno, ho cercato di mettere insieme alcuni frammenti che mi sembra combaciassero, ed in questo post desidero farvi partecipi dell'idea che mi son fatto.

domenica 3 febbraio 2013

Sanniti!

Dopo aver tanto parlato di Romani e Greci, all'ora di comprendere l'entità del pasticcio nel quale Neapolis, permettendo ad uno stanziamento Sannita di stabilirsi in Parthenope, si era cacciata, manca probabilmente al lettore un elemento fondamentale: la conoscenza di questo popolo italico che ebbe l'onore di tenere in scacco i Romani per tanto tempo e che inflisse agli stessi una delle più cocenti e dolorose batoste della loro storia, le ben note Forche Caudine.
Non pretendo di scrivere un articolo enciclopedico in questa sede, un post amatoriale non è il luogo per un'impresa del genere, ma posso provare a delineare alcune delle conoscenze più rilevanti che abbiamo sui Sanniti. Quando necessario, indicherò anche fonti esterne grazie alle quali il lettore, se lo vuole, potrà ulteriormente e più approfonditamente documentarsi.

Introduzione

I Sanniti furono un antico popolo italico stanziato in un territorio corrispondente agli attuali territori della Campania, dell'alta Puglia, del Molise, del basso Abruzzo e dell'alta Lucania. Parlavano la lingua osca, una lingua indoeuropea del gruppo italico.
Cartina del territorio del Samnium durante le guerre contro Roma

Cartina del territorio del Samnium durante le guerre contro Roma. Fonte: Molise 2000 blog.

lunedì 28 gennaio 2013

Booktrailer Non Ufficiale!

Salve a tutti, è un po' che non scrivo nuovi post ma spero mi perdonerete: sono stato leggermente “preso”.
In compenso, il tempo non è trascorso senza portare frutto: su YouTube potete ora trovare il booktrailer non ufficiale di Neapolis - Il richiamo della sirena.
Il video è un personale omaggio al libro. Il booktrailer ufficiale è in questo momento in fase di realizzazione a cura della casa editrice (Società Editrice La Torre, http://www.editricelatorre.it/default.asp) e sarà pubblicato sul loro canale ufficiale.
Per coloro che non desiderano saltare di pagina in pagina mentre navigano, ospito su questo stesso post il video. Spero che sia di vostro gradimento!

sabato 12 gennaio 2013

Una Ricostruzione: Le Forze in Gioco

Siamo così giunti all'assedio di Neapolis da parte dei Romani, all'epoca il più lungo assedio sostenuto dalla crescente potenza. Nel post precedente abbiamo chiarito che effettivamente l'assedio fu posto all'intera Neapolis, non solo a Parthenope come riferisce Livio. In questo post cercheremo di capire quali erano le forze in gioco e che impatto poteva davvero avere l'assedio di un esercito Romano dell'epoca ad una città marittima come Neapolis.
Ricordiamo gli elementi a nostra disposizione:
gli inviati (Romani), se avessero potuto così fare conquistando il favore degli uomini influenti, avrebbero dovuto condurre la città (Neapolis) a ribellarsi ai Sanniti
È un'esplicita dichiarazione che i Sanniti avevano potere in Neapolis, o non avrebbe avuto nessun senso la richiesta romana.
in quello stesso tempo ambasciatori mandati dai Tarantini erano andati dai Neapolitani;
anche altri erano giunti, mandati dai Nolani

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