Presentation Pages

Benvenuti!

Una parola di presentazione su questo blog

|

Attenzione!

Nota per gli studenti d'ogni ordine e grado

domenica 7 aprile 2024

Kapu - Racconti della Caduta

Un titolo dovrebbe avere la facoltà prodigiosa di catturare l'attenzione del lettore, fargli capire in tre parole qual è la vicenda che il romanzo narra, titillarne la curiosità… Sono molti obiettivi per tre, quattro parole, ma alle volte è possibile, e quello di Kapu - Racconti della Caduta è uno di questi casi.
Ho più volte descritto Neapolis - I Signori dei Cavalli come un'opera che ha richiesto un notevole sforzo di documentazione, sempre in bilico tra l'essere schiacciata dall'invadenza di personaggi come Annibale e l'enormità di eventi come fu il bellum hannibalicum. Questo era lo scotto da pagare per soddisfare la necessità di attenermi ai fatti: la vicenda del romanzo non poteva stravolgere la Storia, ma doveva svolgersi in essa, e siccome questi eventi storici sono noti a molti, l'unico modo per evitare di scrivere sciocchezze è stato documentarmi nella maniera più profonda e accurata possibile.
Mentre così procedevo, mentre verificavo una fonte mediante il confronto con altre, una serie di personaggi di ogni grandezza hanno cominciato a prendere la scena. È assai probabile che per alcuni siano del tutto irrilevanti nomi come Vibio Virrio, Pacula Cluvia, Marcus Anicius, Vestia Oppia, mentre documentandomi ho visto il peso che le loro azioni hanno assunto nella trama più grande della guerra tra Roma e Cartagine, ed era tutt'altro che irrilevante!
I tratti di un'epopea di tipo nuovo perché non legata a un singolo personaggio, ma corale, prendevano forma, e siccome il mio obiettivo era terminare la storia di come Neapolis aveva sdegnosamente rifiutato di arrendersi a quell'Annibale che aveva appena ottenuto la sua più schiacciante vittoria contro i Romani, esse rimanevano sullo sfondo della vicenda, con la loro dimensione talmente più ridotta rispetto al motivo principale che sembravano da questo totalmente slegate, per tono, per stile, per forma, per contenuto.
In un primo momento avrei voluto inserire queste storie in un grande volume sulla resistenza di Neapolis ad Annibale, ma l'occhio più navigato dell'editore individuò immediatamente la pecca di quest'impostazione: sarebbe stato meglio ripulire il materiale de I Signori dei Cavalli da troppe interferenze, che hanno così avuto modo di essere riunite in una raccolta che le dignifica maggiormente.
Durante del tempo non mi è stato possibile pubblicare la raccolta, ma finalmente ho trovato un editore interessato (in realtà, non ho infuso molto impegno in questa ricerca, per una forma di riservatezza che è così mia. Ah, a saperlo prima!), che ha valutato positivamente il testo, e stiamo ora valutando tutti quei dettagli che portano un manoscritto in libreria.
Ecco dunque Kapu - Racconti della Caduta. Laddove Neapolis è più alto, luminoso, a tratti filosofico, e comunque incentrato sulla vicenda dell'ipparco neapolitano, Kapu è più “plurale”, corale, cupo, teatrale a tratti, diversificato e molto, molto concreto. La moltitudine di storie indipendenti l'una dall'altra, unite solo dall'incombente tragedia nelle quali tutte insieme vivono, gli conferisce quell'atmosfera destrutturata che è così tipica delle cronache.
Vari sono i motivi che mi hanno convinto a realizzare questa raccolta, sebbene il principale va certamente cercato nelle mie radici: io sono un campano, non un napoletano.
Amo Napoli, di un amore viscerale e abbandonato, ma non posso nascondere di essere nato altrove. Certo, a molti potrà far sorridere che faccia distinzione tra Caserta e Napoli, poste a meno di 30 km l'una dall'altra, ma i campani e i napoletani sanno che l'una e l'altra sono realtà assai diverse.
E in effetti, fu durante una delle prime presentazioni di Neapolis - Il Richiamo della Sirena che un conoscente di vechia data mi si avvicinò per rimproverarmi bonariamente la forma di ingratitudine che mostravo verso la mia terra, volendo io, un campano, presentare un romanzo su Neapolis!
Sicché, mentre raccoglievo il materiale per I Signori dei Cavalli, e visto che Annibale non limitava certo le sue operazioni belliche a questa o quella regione, scoprivo anche che il Kampanon era stata una nazione ricca e contesa, prima di fare la scelta di bando che l'avrebbe condannata.
Questi eventi non avevano motivo di essere raccolti in Neapolis anche per un motivo di ordine spaziale e temporale: la gran parte di essi si svolge dopo il momento culminante del romanzo, e siccome il loro punto di vista si sposta dalla città sul golfo alla Kapu della pianura bagnata dal Volturnus, la discontinuità, la frattura nella narrazione sarebbe diventata intollerabile.
Dunque, ecco Kapu - Racconti della Caduta, che già nel titolo si presenta come il contraltare di Neapolis - I Signori dei Cavalli: l'espressione di tante piccole miserie nel primo, laddove il secondo esalta le virtù dell'eroe magnogreco; la dimostrazione della precarietà dell'immotivata vanagloria contro l'esaltazione della fedeltà costante.
Né i personaggi di Kapu sono del tutto negativi. La raccolta parla di eroi, grandi e piccoli, di momenti importanti anche se meno noti, perché è questo il compito che mi sono prefisso col mio scrivere: dare motivi fondati d'orgoglio dei miei conterranei, ché non poggino i loro modi su mezze verità e false conoscenze, ma che sappiano che hanno ragioni certe per sentirsi orgogliosi, altre ragioni rispetto a quelle che essi sembrano conoscere.
Infine, c'è il leit-motiv che unisce tutte queste mie opere, ed è la scoperta di momenti della storia della nostra terra che non sfigurano affatto accanto a storie, leggende o miti di qualunque altra parte del mondo e in qualunque altro tempo! L'esempio più immediato che mi viene in mente sono i racconti dei cavalieri cortesi che siamo abituati a collocare nel Medio Evo francese o inglese, con sfide e duelli a singolar tenzone. Non avrei mai immaginato, prima di imbarcarmi in quest'opera, di ritrovarmeli narrati da Livio alle porte dell'antica Capua, e non un sola volta!
Ecco dunque perché si rendeva necessaria questa raccolta di racconti: perché spero che desti meraviglia, vieppiù corroborata dalla consapevolezza che, nella maggior parte dei casi, narra storie vere.
Come fare per rendere prima disponibile il volume? Ho bisogno di lettori disponibili a comprarlo oggi! Chi desidera una copia, può prenotarla contattandomi per posta elettronica o lasciando un commento sotto questo post. Il prezzo di copertina è sotto i 20€, e chi prenoterà il volume da me, potrà riceverlo autografato! Che dite, ci riusciamo?

domenica 1 ottobre 2023

Si Ricomincia in Libreria!

Dopo diverso tempo senza aggiungere contenuti, torno su queste pagine per un evento inaspettato quanto lieto: i volumi di Neapolis sono stati invitati a contribuire alla mostra a tappe Euploia - Revealing the origin of Parthenope, organizzata da Materia Viva, e visitabile tra il 4 e il 21 ottobre presso la Cappella Vecchia, la Rampa Caprioli, Pizzofalcone, via Nicotera su Monte Echia, a Napoli (naturalmente).
Logo della mostra itinerante Euploia - Revealing the origin of Parthenope

Logo della mostra itinerante Euploia - Revealing the origin of Parthenope

Presso la Feltrinelli, tra i (certamente) innumerevoli e preziosi volumi su Parthenope, è stata allestita una vetrina coi miei!
Vetrina della Fenltrinelli in Piazza dei Martiri a Napoli. In esposizione, i volumi di Neapolis.

Vetrina della Feltrinelli in Piazza dei Martiri a Napoli. In esposizione, i volumi di Neapolis.

È piacevole essere contattati in questo modo e per simili iniziative, e spero di potervi dire di più a breve. Per ora condivido la mia soddisfazione.
In cosa sono stato occupato in questi due anni? È stato un periodo difficile, molto, a livello personale e letterario. Ho cercato di progredire su quest'ultimo fronte come dimostra la serie di racconti brevi che ho pubblicato, soprattutto su BraviAutori. Ma il mio interesse per Neapolis e Parthenope non è scemato, anzi: al contrario sono andato a fondo della leggenda e della storia, e ho scoperto ancora una volta un mondo insospettabile, che spero di poter portare alla luce nel prossimo, terzo volume.
E siccome ho scoperto cose che mettono in discussione la percezione classica delle divinità greche, le loro origini, il loro significato, la mia ricerca ha coinvolto anche i primi due volumi, con aggiustamenti marginali ma che dovranno essere apportati per la coerenza dela trilogia.
E Kapu - Racconti della Caduta. Non mi è stato possibile pubblicarlo per mancanza di risorse. Inutile girarci intorno, il mondo nel quale viviamo va così, e “senza soldi non si cantano messe”.
Sto cercando soluzioni creative per poter pubblicare, delle quali vi terrò al corrente a tempo debito, ma per me sarebbe assai confortante ricevere un segno di supporto da parte dei lettori. Potete lasciarlo nei commenti a questo post.
A rivederci presto!

martedì 2 febbraio 2021

Neapolis in Libreria e Appuntamenti Vari

Finalmente ci siamo!
Dopo mesi di attesa, di dovute rifiniture, di scelte attente e ponderate dovute a ogni sorta di congiunzione astrale fasta e nefasta (vi siete accorti della pandemia?), i volumi di Neapolis - I Signori dei Cavalli e della nuova edizione di Neapolis - Il Richiamo della Sirena, sono finalmente disponibili in tutte le librerie d'Italia!
Se non li trovate immediatamente, basta chiederli al vostro libraio di fiducia, che avrà cura di ordinarli presso il distributore nazionale.
Nel frattempo, sono cominciate le presentazioni: il 25 gennaio è stata pubblicata un'intervista a cura di Maria Grazia Porceddu, giornalice e scrittrice; lo stesso giorno, una recensione era anche pubblicata da Elena Romanello su Libri di Scrivere.
In seguito, Maria Grazia Porceddu ha proseguito con approfondimenti dedicati a confrontare i due romanzi, a presentare i protagonisti delle due opere, e poi ad anticipare i temi di Neapolis - I Signori dei Cavalli.
In anticipo, posso invitarvi tutti all'intervista streaming con l'autore che si terrà domenica, 7 febbraio alle 18. I dettagli li troverete qui. Per vedere l'intervista in diretta, basterà collegarsi al canale Instagram https://www.instagram.com/mgporceddujournalist/.
Di ulteriori, future iniziative, sarà data notizia nella più consona veste della pagina facebook dedicata ai romanzi, uno strumento certamente più agile da gestire che un blog.
Ora, col vostro permesso, faccio una “chiamata alle armi”: se questa mia avventura letteraria è di vostro gradimento, iscrivetevi alla pagina facebook, parlatene, diffondetela sui social, fatela conoscere! Non si tratta di dare fastidio al prossimo, “mi basta essere presente nel vostro cuore”, ma penso che anche la Sirena lo gradirà.

venerdì 15 gennaio 2021

Perché Neapolis

Scrivere è sempre stato per me uno svago e un intrattenimento personale, alle volte dormiente per lungo tempo, altre volte ridicolizzato dalle opinioni altrui, ma sempre tornato con prepotenza a costringere la mia penna sul foglio.
Né nascondo che, in un secondo tempo, terminato il furor, l'estro, il momento creativo tutto personale, fa piacere immaginare che quanto scrivo possa essere apprezzato e condiviso da altri. Non è vanagloria, ma autentico piacere di comunicare, perché noi umani siamo animali sociali, e per quanto in alto possiamo raggiungere le nostre vette, si riducono a nulla se non siamo in grado di raccontare l'impresa a nessuno.
Ma quando decisi (ormai tanti) anni fa di cominciare a scrivere di Neapolis, feci una scelta lucida e razionale: volevo un filo conduttore che potesse imbrigliare con un motivo potente, continuo, inesauribile, la mia voglia di scrivere, e la storia di Napoli è tutte queste cose; ero all'estero, e prima di allora il mio particolare legame con Napoli non si era fatto sentire così prepotente perché, ammetto di aver peccato anch'io di questo peccato assai comune, la mancanza è (sembra banale) il sentimento di ciò che manca e, come dice la canzone “luntano 'a Napule nun se po' sta'”.

Il Castel dell'Ovo, sull'isolotto di Megaride, sullo sfondo del Vesuvio. Il primo approdo dal quale è nata Napoli.
Foto di Mirko Bozzato, © 2020.

C'era poi la mia maturazione: la circostanza di risiedere all'estero mi stava dando l'opportunità di conoscere, assumere, apprezzare altri modi di vivere e pensare che ribaltavano tanti preconcetti che avevo. Quei sospirati “deve poter esserci un altro modo per fare le cose” cominciavano a trovare conferma della loro esistenza, e non si trattava di idee balzane o surreali, ma di incombenze quotidiane come può essere la semplice domiciliazione bancaria, nel 2002!
Immaginate: io, originario di un ambiente e una cultura che millantano il primato della furbizia e dell'astuzia (nei casi più deleteri, a scapito degli altri), ricevevo conferma che, sebbene quelle qualità siano indispensabili in tempi di necessità, altre sono indispensabili per vivere come tanti dicono solo di voler fare, prigionieri di una mentalità miope che gli fa percepire il vantaggio a corto termine come l'unico meritevole di essere conseguito.
Dove nasce quest'atteggiamento in noi meridionali? L'argomento è ormai diventato campo di battaglia ideologica e io non amo quel genere di contesa, perché pugnandola non si arriva da nessuna parte. Né le cose sono migliorate col tempo: nel corso di due decenni siamo passati dal terronismo al leghismo, al neoborbonismo, e ora al risorgimentismo, tutti modi di pensare più o meno diffusi a diversi livelli perfino della cultura, tutti accomunati da un interesse morboso per l'annessione armata del Regno delle Due Sicilie a quello di Sardegna. Fu impresa eroica? Fu salvataggio da un'invasore? Furono massacri, saccheggi e spoliazione? Mentre i social rilanciano giorno dopo giorno ora l'uno, ora l'altro punto di vista (come se la Storia fosse opinabile), la querelle mi infastidisce, mi irrita nell'attesa che voci autorevoli mettano fine a una diatriba inutile!
Sì, inutile: potrei capire se i meridionali di oggi, facendo tesoro della lezione cha la storia ha dato loro, dimostrassero di saper impiegare quelle virtù tante volte decantate per il bene della loro terra, ma a me non pare che il mezzogiorno sia questo crogiuolo di imprenditori, di idee, di consorzi, di mutua assistenza, di rivalutazione del territorio, di innovazione che sono la base per affrontare le sfide del XXI secolo! Eppure, qualcosa dentro di me diceva che quelle caratteristiche erano sopite ma non cancellate in ciascun mio conterraneo. E allora?
Allora vidi che rivangare quell'unico momento nella Storia al quale tanti attribuiscono ogni rovina possibile e immaginabile era sciocco: se avessi scritto storie del tempo di Garibaldi, l'evento storico avrebbe preso il sopravvento, nel migliore dei casi avrei potuto scrivere di tradimenti, congiure, corruttele, intrighi… Io volevo al contrario esaltare l'estro, il genio, il senso dello Stato. Invece di perdermi in polemiche, volevo che ciascun meridionale cominciasse a cercarli dentro di sé.
Ma per farli cercare, dovevo prima trovarli io stesso, e dove? Questa è la domanda alla quale cercai di rispondere facendo quello che faccio normalmente per mestiere: ricercare. E fu così che cominciai come a scuola, dalla storia antica, e dalle nebbie del mito emerse un mercato di coloni greci, isolati dalla madrepatria e separati da un entroterra ostile, orgogliosi di una protezione mitica, quella della Sirena Parthenope.
Napoli è una città che ha sempre avuto un rapporto molto particolare con la fantasia, il sacro, l'esoterico, il soprannaturale, spesso miscelati in forme sconcertanti e mirabolanti allo stesso tempo, e da quell'elemento mi sono lasciato guidare, l'ho scelto come filo conduttore del mio scrivere perché spesso la spiegazione più semplice, sembra strano ma, più comprensibile per eventi pur storicamente accertati, è l'intervento di alcunché di trascendente alla natura umana.
E quell'alcunché di trascendente, con la sua superiorità, spiega e istruisce allo stesso tempo: è a esso che si ispira il nostro senso di giustizia, del dovere, dell'amore. Le nostre virtù sono riferite a qualcosa che non è umano ma è solo un concetto, un'astrazione, un ideale perfetto e inalterabile (sebbene generazioni diverse lo coniughino ciascuna a modo proprio), e ciò vale tanto per chi crede in un Essere Supremo ordinatore di tutte le cose, tanto per chi informa la propria vita all'osservanza di quegli ideali in quanto degni per sé stessi di guidare la vita dell'Uomo.
Laggiù, persi nelle nebbie della Storia più remota, lì dove la Storia propriamente detta e il mito s'intrecciano, gli unici riferimenti certi erano documenti e cronache di autori odiati da (quasi) ogni studente di ordine e grado, e poi i ritrovamenti più recenti di archeologi, sul cui lavoro storici avevano dedotto cose comunicate spesso solo in ristrette comunità scientifiche. La materia era insomma a un palmo dal naso, ma sulla copertina c'è un grande timbro rosso che dice “NOIOSO”!
Quella materia ho cominciato a sfogliarla coi mezzi a mia disposizione, e personaggi, eventi, vicende incredibili hanno superato un abisso temporale e hanno assunto ruoli in storie delle quali non avevo mai udito l'uguale, e che pure erano esattamente ciò che cercavo: cercavo una Napoli colta, nobile, orgogliosa del proprio operato, attenta al proprio popolo al punto di ricorrere ad astuzie e inganni per proteggerlo, non per approfittarne, e già l'avevo trovata nella vicenda narrata in Neapolis - Il Richiamo della Sirena.
Ora giunge I Signori dei Cavalli, che è sulla stessa linea. Anche quest'altro romanzo racconta che sì, è nelle nostre mani fare della nostra terra ciò che vogliamo che sia, perché così è già stato in passato.
Perciò, per rispondere alla domanda iniziale, “Perché Neapolis?”, perché quando a Napoli arrivarono i Savoia, e prima i Borbone, e prima gli Spagnoli, e più indietro gli Aragonesi, gli Angioini, i Normanni… questa città aveva già migliaia di anni di storia, ed è quindi lampante come il sole che è stata la città a dare lustro alle dinastie che l'hanno dominata, non viceversa.
Chiudo questo post con una notizia dall'editore: i due volumi in uscita il 25 gennaio, Neapolis - Il Richiamo della Sirena (nella nuova edizione riveduta e ampliata) e Neapolis - I Signori dei Cavalli, sono in preordine presso i principali bookstore in rete: chi lo desidera può già ordinare i due capitoli della lunga storia della sirena usando i link pubblicati in questo blog!

sabato 9 gennaio 2021

Il Richiamo della Sirena (II Ed.)

Post breve, ma denso di contenuti: cominciamo con la data di pubblicazione, finalmente fissata al 25 gennaio!

Annuncio dell'editore della data di pubblicazione dei romanzi Neapolis - I Signori dei Cavalli e della nuova edizione di Neapolis - Il Richiamo della Sirena.

E con Neapolis - I Signori dei Cavalli prossimo alla pubblicazione, mi è data l'occasione non solo per ripercorrere la trama del romanzo, ma anche per riflettere su cosa è cambiato nel mio sentire queste opere.
Per quanto possano assorbire la gran parte del tempo che dedico a scrivere, questi romanzi sulla storia di Parthenope sono per me eccezioni, non la norma. Sono sempre estremamente pronto a lasciarmi distrarre da un'emozione, da una sensazione che vuole essere descritta. Lascio che il momento creativo scorra potente e spensierato come un bambino all'uscita di scuola, ma tutti sappiamo che l'entusiasmo dei bambini è spesso un fuoco di paglia: basta un insetto, la voce di un amico, e già stanno pensando a qualcos'altro. Indubbiamente, riuscire a scrivere un racconto breve sembra più semplice.
Ci ho provato, l'ho fatto, so che non è così, e i Racconti alla Luce della Luna o i diversi altri racconti da me proposti lo dimostrano, ma ecco, adesso rischio di cambiare argomento…
Un romanzo richiede doti di perseveranza e attenzione, di cura, di continuo tornare e ritornare sugli stessi passi fino a quando lo stesso scrittore sia convinto della coerenza di tutto quanto ha messo nero su bianco. Se in un racconto breve la sospensione dell'incredulità è relativamente semplice da sostenere, in un romanzo bisogna profondere un impegno titanico per ottenere lo stesso risultato dal principio alla fine.
Potrà sembrare singolare un commento simile parlando di romanzi storici, ma c'è una gran differenza tra la vicenda storica (quella, indiscutibile) e il romanzo che in essa vive. Quando poi tale opera sia posta nel contesto di una serie di romanzi, la ricerca della coerenza tra le diverse storie, la robustezza del filo conduttore, diventa quasi tortura per lo stesso autore!
Neapolis - Il Richiamo della Sirena è stato pubblicato nel 2013, e I Signori dei Cavalli è prossimo alla pubblicazione a gennaio 2021: quasi otto anni li dividono, otto anni durante i quali sono cambiato nel mio modo, se non di sentire le cose, di proporle. Sicché I Signori dei Cavalli è frutto di quest'altro me che ama gli stessi luoghi e dice le stesse cose di prima, ma in modo diverso, e anche la scrittura lo dimostra. E poi c'è l'editore.
Ammetto che quando l'editore ha proposto una seconda edizione de Il Richiamo della Sirena sono rimasto sorpreso: davvero non era nei miei pensieri, ma lui ha pensato che i futuri lettori de I Signori dei Cavalli avrebbero voluto leggere anche il suo predecessore che, nel frattempo, è andato del tutto esaurito.
Proprio così: a una prima tiratura è seguita una seconda, ma de Il Richiamo della Sirena, vincitore della IV edizione del Premio Letterario Nazionale “Liber da mare - Libri d'amare”, restano pochissime copie in giacenza presso i distributori.
Nondimeno, c'è una bella differenza tra una seconda edizione e un'altra tiratura, e quella differenza sta proprio nei cambi che l'autore ha vissuto.
Basta confontare le due opere: I Signori dei Cavalli, lo vedrete, è più focalizzata. Il Richiamo della Sirena era infatti anche una scusa per accompagnare il lettore tra le plateie e gli stenopoi della Neapolis greca, un po' come aveva fatto Bartolommeo Capasso nel suo Napoli Greco-Romana. Nel nuovo romanzo Neapolis è solo lo scenario della vicenda: rivive insieme ai personaggi ma non ha un ruolo da protagonista perché l'attenzione è posta altrove.
Da questa differenza deriva che nel primo romanzo vi fossero tante note a pie' di pagina: era per me terribilmente importante fornire al lettore le fonti che sostenevano le cose incredibili che raccontavo, per dimostrare che non stavo inventando tutto. Nel secondo romanzo, che si svolge durante il bellum hannibalicum, quest'esigenza è assai più attenuata: quel conflitto ci è noto fin dalle scuole elementari, e ho ritenuto più corretto radunare le fonti e i passi da esse estratti in una Bibliografia. I più curiosi possono già consultarla su questo stesso blog.
C'è poi il problema dei nomi, moltissimi assai diversi da come li usiamo oggi, per pronuncia, per lingua, per i tanti accidenti che capitano in duemila anni di storia. Anche in questo caso nel primo romanzo ricorrevo spesso a note a pie' di pagina, ma lo strumento era alle volte fastidioso alla lettura. Ho allora preparato un Indice dei nomi, che sarà nelle appendici tanto de I Signori dei Cavalli quanto della seconda edizione de Il Richiamo della Sirena.
Ovviamente, una seconda edizione richiede anche una prefazione che la giustifichi, e con questo… ho taciuto il più. Ho taciuto la sorpresa di rileggere, a distanza di anni, quella storia che si è fatta scrivere da me; ho taciuto l'attento rivalutare angoli più nascosti della vicenda e inquadrarli con la nuova luce di una sola parola cambiata, spesso un solo più azzeccato sinonimo; ho taciuto il cambio di ritmo dettato da qualche virgola in meno…
È stato anche questo un bel lavoro, realizzato nel massimo rispetto del primo testo, né avrebbe avuto senso altrimenti perché Il Richiamo della Sirena è il romanzo che tanti (vabbe', alcuni) amici hanno letto e conoscono.
Per chi è dunque questa seconda edizione? Come spero di aver chiarito, chi ha avuto la bontà di leggere la prima non ha motivi di affannarsi ad accaparrarsi questa seconda. Chi invece non ha ancora letto né Il Richiamo della SirenaI Signori dei Cavalli ha l'opportunità di seguire queste vicende in una veste più omogenea e resa più solida da una scrupolosa revisione critica del suo stesso autore.
Dato il doveroso spazio a questa seconda edizione, i prossimi post saranno ovviamente di nuovo incentrati su I Signori dei Cavalli. L'appuntamento con entrambi i romanzi in libreria è, naturalmente, per il 25 gennaio. Chi lo desidera, può cominciare a prenotarli presso il sito web dell'editore, accessibile usando i link riportati in questo stesso blog.

I Più Letti del Mese