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giovedì 15 ottobre 2020

Una Storia Nuova, Una Storia Che Si Rinnova, E Molti Racconti

Finalmente, ci siamo! La gestazione del nuovo romanzo è stata davvero lunghissima (un primo accenno a questa fatica l'ho qui pubblicato più di sei anni fa), ma non senza motivo.
Ho cominciato il sequel di Neapolis - Il Richiamo della Sirena appena terminate le presentazioni del romanzo, e credo che l'entusiasmo di imbarcarmi in una nuova avventura letteraria fosse comprensibile: ricevevo (vedevo) interesse per la mia scrittura, per la storia che avevo raccontato e, soprattutto, ne avevo già scoperto un'altra che prometteva di essere incredibilmente accattivante.
L'interesse per questa storia non è scemato col tempo, ma sono accaduti diversi accidenti al suo scrittore: due cambi di nazione (dall'Olanda all'Italia, poi di nuovo in Spagna), ovvii cambi di lavoro, relativi riaggiustamenti della vita familiare…
E sono accaduti accidenti alla vicenda narrata: spero ricordiate che sono “inciampato” in Annibale, e la sua ingombrante presenza ha avuto conseguenze di notevole portata. Solo ora che quest'avventura è finita posso dirvi quali.

lunedì 2 aprile 2018

Collaborazioni

Non me ne vogliate: tornato in Italia (non è un Paese per fisici), sono stato totalmente assorbito in una serie di “vicende” che mi hanno portato nuovamente all'estero. Vi scrivo da Barcellona, dove posso impiegare le mie competenze professionali.
I Signori dei cavalli non si è fermato mai del tutto, ma anche lui ha risentito pesantemente di questa parentesi italiana, che ora sta per chiudersi, stranamente, proprio lì dove ho cominciato a scrivere Il Richiamo della Sirena.

martedì 21 marzo 2017

Racconti alla Luce della Luna

È molto che non scrivo, non me ne vogliate a male.
Sono tornato in Italia, ma solo geograficamente: il Paese che ricordavo non esiste più, quindi l'adattamento all'ennesimo espatrio è stato più severo del solito.
Anche I signori dei cavalli ne ha sofferto: impegnato in più basilari preoccupazioni, ho dovuto accantonare (anche se mai del tutto) temporaneamente il romanzo, che comunque procede.
Nel frattempo, però, vecchio, antico materiale si è fatto riscoprire, e ho pensato che sarebbe stato giusto condividerlo con voi.
Non era tanto da giustificare un'edizione in pompa magna, ma ho motivi affettivi per renderlo degno di condivisione, sicché ho pensato di provare la piattaforma di pubblicazione di Amazon.
Siccome non sono nato imparato, per ovviare all'imbarazzo che poteva sorgere in qualche passaggio, ho chiesto supporto al buon Massimo Baglione, la mente e il cuore del sito cultural-letterario BraviAutori, di darmi una mano, e devo ringraziarlo pubblicamente per il lavorone fatto.
Copertina dei Racconti alla Luce della Luna
Ordunque, qual è il risultato di tanto affanno? Si intitola Racconti alla Luce della Luna - Appunti di viaggio alla scoperta di luoghi e popoli incantati, ed è una raccolta di racconti brevi di un genere che a me piace considerare fantasy, in formato cartaceo o in ebook.
Sono piccoli racconti, come dicevo, che cercano di descrivere il legame che ho con la mia terra, o almeno con la mia geografia, con quelli che erano i miei luoghi, con le loro antichità. Molti di questi racconti (forse tutti) erano già stati pubblicati su BraviAutori, ma mai tutti insieme, in un'antologia che rendesse evidente il legame esistente tra loro.
Il volume, di 107 pagine nella versione cartacea, è diviso in due parti: la prima è dedicata ai luoghi incantati, e i racconti sono per l'appunto incentrati su luoghi; la seconda è dedicata ai popoli incantati. Il piano dell'opera risulta dunque così soddiviso:
  • Prologo
  • I Luoghi Incantati
    • Il Calcolatore
    • Cuore di Pietra
    • Il Saggio di Corte
    • Il Fedele Siniscalco
    • Il Sole Ritorna
    • La Bianca Signora
  • I Popoli Incantati
    • Il Tessitore
    • La Fortezza di Ghiaccio
    • Il Cacciatore
    • In Memoria di Un Amico
    • Curio la Malalingua
    • Un Matrimonio Combinato
    • Lamento per il Piccolo Popolo
    • Il Sonaglino d'Argento
I volumi costano una cifra simbolica: 5 euro per il cartaceo e 4 per l'ebook (ma chi acquista il cartaceo può avere l'ebook gratis), praticamente meno di un pacchetto di sigarette, e non causano tutte quelle brutte cose che il fumo, invece…
Non mi resta che augurarvi una buona lettura e darvi appuntamento a presto, visto che anche I signori dei cavalli, nel frattempo, scalpita!

lunedì 20 luglio 2015

Gli Ozi di Capua - secondo Polibio

La settimana scorsa abbiamo finito di raccogliere le idee sull'attendibilità di Tito Livio quando ci narra degli Ozi di Capua, e siamo giunti alla conclusione che possiamo probabilmente considerare l'episodio come inventato di sana pianta dalla propaganda romana.
Quello che manca per esser certi di una simile affermazione è magari una testimonianza dall'altro punto di vista, quello cartaginese, ma sappiamo come andò a finire…
Sul promontorio di Hera Lacinia, nei pressi di Kroton, anticamente esisteva un tempio dedicato per l'appunto a Giunone, e che era molto venerato da tutti i popoli dell'antichità. Lasciando l'Italia per correre in soccorso della sua Cartagine, ormai minacciata dall'esercito romano guidato da Scipione, Annibale lasciò nel tempio qualcosa di immensamente prezioso: il diario della sua avventura in Italia inciso su di una colonna.
Resti archeologici di Capo Colonna

I resti del Tempio di Hera Lacinia a Capo Colonna. Qui Annibale lasciò un diario della propria impresa italica prima di tornare a Cartagine per difenderla da Scipione.
Fonte: Wikimedia Commons

mercoledì 15 luglio 2015

Gli Ozi di Capua: dopo Capua

La settimana scorsa abbiamo cominciato col mettere in dubbio le parole di Livio a proposito dei famosi Ozi di Capua, e abbiamo trovato nelle pagine dello stesso autore episodi che ci parlano di un Annibale incapace di prendere con le sole armi cittadine di modesta entità anche prima della sua permanenza a Capua. In questo post cercheremo di vedere cosa accadde dopo i famigerati Ozi.
Quando il tempo si fece più mite, Annibale guidò il suo esercito fuori dei quartieri d'inverno e marciò nuovamente su Casilinum.

[Tito Livio, Ab Urbe Condita, XXIII, 19]

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